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RINO GAETANO Essenzialmente tu

Sabato 9 dicembre alle ore 18:00 Spazio Cima ospiterà la presentazione dell’ultimo libro di Matteo Persica “Rino Gaetano – essenzialmente tu” (Odoya edizioni) con accompagnamento musicale di Daniele Savelli ( voce e chitarra).

Ingresso libero

SpazioCima Via Ombrone, 9 Roma tel. 0685302973 – info@spaziocima.it

 

invito rino gaetano

 

Questo libro, nato dal meticoloso lavoro del biografo, è “un atto d’amore” nei confronti di

Rino Gaetano. Come in Anna Magnani, Biografia di una donna , uno dei libri Odoya più

venduti di sempre, Matteo Persica riesce a resuscitare la voce narrante del protagonista

senza farsi intimorire dalle lacune: quel che Gaetano non ha detto nelle numerose

interviste, lo dicono gli amici, i colleghi, le fidanzate. Le voci di Domenico “Mimì” Messina

(amico dai tempi del seminario), Franco Pontecorvi (amico e road manager), Amelia

Conte, Daniela (le sue partner), il produttore Giacomo Tosti, i suoi amici d’infanzia e molti,

molti altri innestate sull’auto-racconto creano una trama fluida che racconta questa vita

completamente.

Nel 1978 un ragazzo con il cilindro (una citazione di Ettore Petrolini), un ukulele e un frac

pieno di medaglie, sale sul palco dell’Ariston e sbaraglia il Festival di Sanremo con la sua

folle lirica. La canzone era “Gianna”, e lui era ovviamente Rino. Da allora la storia della

ragazza che “aveva un coccodrillo ed un dottore” non è mai passata di moda nelle

discoteche d’Italia. Il cantautore, benché scettico nei confronti del festival, non era alle

prime armi. Aveva già scritto il suo cavallo di battaglia “Ma il cielo è sempre più blu”, nato

con un giro di piano improvvisato dal pianista Arturo Salteri alla It, costola indipendente

della RCA guidata dal talentuoso produttore Vincenzo Micocci.

Il primo LP, Ingresso libero, che il giovane cantautore aveva registrato nel 1974, era stato

un mezzo fiasco. Canzoni come “Agapito Malteni il ferroviere”, “Tu forse non

essenzialmente tu” o “L’operaio della Fiat (la 1100)” sono state capite ed apprezzate in un

secondo momento, ma alla It in quegli anni si era soliti dare una seconda possibilità alle

giovani leve. In quel caso si trattava di credere in un giovane autodidatta un po’ beat, che

preferiva scrivere testi piuttosto che interpretarli, formatosi più sul muretto sotto casa in

compagnia dei suoi amici ed in teatro con la compagnia il Carro di Tespi che leggendo e

studiando musica… Eppure l’appassionato chitarrista seppe incanalare un’ispirazione fatta

di cose semplici, che coglieva sul tragitto del 60 diurno e notturno, in una serie di canzoni

memorabili che svisceravano in rima la condizione dell’Italia degli anni Settanta.

Questo libro contiene la spiegazione di Gaetano dei suoi testi, che tramite la comicità e il

nonsense (Jannacci tra i suoi punti di riferimento) trattano di tematiche esistenziali e

sociali importantissime come la schiavitù dai prodotti legati al petrolio (“Spendi spandi

effendi”) o la totale indifferenza dell’essere umano per il proprio simile (“Mio fratello è

figlio unico”).

Scopriamo così cose intuibili, ma mai profondamente comprese come il fatto che “Aida è

anche l’Italia stessa, dalla guerra d’Africa, fino ai giorni nostri. È la storia di una donna, col

marito che ha fatto la guerra in Africa, ed è la storia dell’Italia degli ultimi trent’anni”.

La vicenda umana di Rino Gaetano racconta anche la storia di uno show business romano

fatto di cabaret che raccoglievano un misto di artisti della provincia italiana e americani, in

cui potevi incontrare per caso Lucio Dalla e offrirgli una teglia di gnocchi alla sorrentina “a

casa di mamma”, frequentare Francesco De Gregori o, più avanti, suonare in un

megaconcerto (i Qconcert) con Cocciante e il gruppo jazz “New Perigeo”. Le interviste in

TV le faceva anche Gianni Boncompagni e gli album di Gaetano venivano definiti “ottimi”

da Mario Luzzatto Fegiz.

Ma tornando al ritratto di Rino, la sua personalità è racchiusa in fondo in queste quattro

frasi:

«Dalla vita uno dovrebbe avere l’essenziale con un pochino di superfluo». Se insisti, e gli

chiedi cosa è per lui l’essenziale e cosa il superfluo: «L’essenziale è mangiare, bere,

dormire e fare l’amore» ti dice candidamente. «Il superfluo è passare davanti a un bar,

vedere un flipper e buttarci dentro cento lire e, magari, pur sapendo che ti chiude il

ristorante e non potrai più mangiare, te ne freghi perché il superfluo è più importante

dell’essenziale ».

Rimarranno delusi da questa biografia approfondita e poetica i fautori delle teorie del

complotto sulla sua morte, i “tiratori di giacchetta” politici e tutti i detrattori della musica

del grande Rino.

Matteo Persica si definisce scrittore appassionato di storie vere da raccontare. Ha esordito per

Odoya nel 2016 con Anna Magnani. Biografia di una donna, che è stato un grande successo di

critica e di lettori. Nel 2010 ha diretto il documentario Nannarella 100; dal 2012 è direttore artistico

del Premio Anna Magnani. Nel 2016 ha vinto il premio FS News Radio.

Il libro contiene foto inedite provenienti dagli archivi privati dei suoi amici e colleghi, tra i

quali: Domenico Messina, Giacomo Tosti, Enzo Coletta e tanti altri.

Per informazioni

Paola Papetti Ufficio stampa Odoya

3397223639

papetti@odoya.it

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