Marmo, resti di statue, bassorilievi, frammenti di capitello, forconi in ferro, vasi e tanto altro, fanno da cornice alla nuova stazione della metro C San Giovanni. Non siamo, quindi, in un museo, ma a oltre venti metri di profondità nel cuore di Roma, nella stazione che collega la periferia est al centro ed unisce le linee A e C, correndo dall’attuale capolinea di Piazza Lodi fino a San Giovanni. Inaugurata lo scorso 12 Maggio dopo ben dodici anni di lavori, tra ritardi e polemiche, è la prima stazione musealizzata con allestimenti tematici e reperti archeologici a vista. I passeggeri, scendendo le scale mobili, compiono un viaggio emozionante nel tempo.
Gli scavi hanno permesso di esplorare una stratigrafia di oltre 20 metri di profondità. Il risultato è un tour sotterraneo tra scale mobili e corridoi che ripercorrono le diverse epoche storiche che hanno segnato la storia di Roma.
Per consentire al pubblico di godere al meglio di questo incantevole viaggio, al muro sono appesi dei pannelli che descrivono la profondità alla quale ci si trova ed il corrispondente periodo storico. Questo percorso inizia con l’età contemporanea per concludersi con la preistoria, insomma tutta la storia dell’umanità racchiusa in una stazione.
Tra le chicche di questo museo sotterraneo ci sono anche alcuni frammenti ceramici di età moderna e contemporanea, resti di cesti in vimini risalenti al I secolo A.C. e alcuni reperti organici come pinoli e pigne ma anche gusci di molluschi provenienti dalla prima e media età imperiale.
In attesa del proprio treno i passeggeri potranno ammirare anche canali in tufo in uso dal II al I secolo D.C., elementi appartenenti ad uno sbarramento idraulico di età augustea, sistemi di drenaggio per la bonifica del terreno, realizzati con anfore e bronzo, una serie di monete, laterizi e persino gemme appartenute a chissà chi.
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