Debora Malis
Vive e lavora a Roma.
Contemporaneamente agli studi umanistici, sviluppa la passione per la ceramica popolare, affascinata dalle sue forme bizzarre, cariche di storia e simbolismi. Attraverso i suoi viaggi in Italia, comincia prima a collezionare oggetti, poi a frequentare le botteghe di artigiani ceramisti dove apprende le tecniche della modellazione dell’argilla e a fabbricare oggetti al tornio.
In seguito si iscrive alla Scuola di Arti Ornamentali di Roma per approfondire la tecnica della modellazione nelle sue forme più classiche e scultoree.
In Veneto ha modo di ammirare l’arte di Andrea Parini e di incontrare e visitare gli studi dei grandi maestri ceramisti che fra gli anni ’60 e ’70, con la loro genialità imponevano l’arte ceramica, relegata fino ad allora all’artigianato, come “arte alta”. In particolare si innamora delle opere di Federico Bonaldi in cui intravede una netta continuità fra l’arte, la ceramica popolare e le altre forme espressive che maggiormente hanno concorso alla sua “educazione sentimentale”, come la grafica underground, l’illustrazione per ragazzi, il pop e il surrealismo, tutti elementi che cercherà di coniugare nelle sua produzione.
Modella anomale figure che vogliono rappresentare situazioni e stati esistenziali sospesi, non ben definiti, per veicolare, più che significati chiari, un sentimento del mondo. La narrazione è inscritta nella figura stessa, così i corpi si deformano o vengono immersi in situazioni surreali. L’elemento tetro, spesso presente e ricorrente sia nella cultura popolare che nelle forme espressive “metropolitane”, fa parte non solo di una tradizione che vuole essere dissacrante ma introduce anche una componente ironica.
Negli ultimi anni trasferisce il suo immaginario anche in monili realizzati in cera persa.
Espone da anni in mostre personali e collettive.
Oltre alle sedi espositive più istituzionali, gallerie, musei e fiere d’arte, ama lavorare in situazioni più irregolari come il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz) a Roma, dove con Andromalis, realizza un’installazione in ceramica e pittura muraria o il BAM ( Biblioteca Abusiva Metropolitana), sempre a Roma e ancora in collaborazione con Andromalis, realizza un’edicola laica dedicata ai migranti. Altro esempio il pilone votivo situato nel bosco della borgata Pich a Cirie’ (TO) realizzato per “Pilun. Progetto d’arte sacra contemporanea”, un progetto nato “dal basso”, sul territorio e che ora sta attirando l’attenzione di Enti ed istituzioni.
Esposizioni
“Terrecotte”, a cura di Vittoria Cusatelli, Studio Cusatelli, Roma (2010); “Un fungo a via Margutta”, a cura di Open Zoo, Galleria Vittoria, Roma (2011); “Un altrocome all’Altroquando”, a cura di Open Zoo, libreria/galleria Altroquando, Roma (2011); “NatArte”, Galleria Vittoria, Roma (2012); “Apopcalypse”, a cura di Open Zoo, Galleria Vittoria, Roma (2012); “Visionarie”, a cura di AgitKom, Museo Civico, Bassano del Grappa (2012); Affordable Art Fair, Superstudio Più, Milano (2013); “Con arte e parte”, a cura di Carla Campea, Ass. Culturale Arte in Regola, Roma (2013); “Stasi di agitazione”, a cura di Open Zoo, Galleria Vittoria, Roma (2013); “La strategia di Abacuc”, a cura di Chiara Rapaccini e Mauro Papa, Chiesa dei Bigi, Grosseto (2014); “Libero pensiero”, Cassero Senese, Grosseto (2015); “Sleeper”, installazione presso MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, Roma (2015); “Bambole”, a cura di Monica Pirone, OfficineNove, Roma (2016); Art for a Cure” per Mattia Fagnoni Onlus, Castel Dell’Ovo, Napoli (2017); “Nia damo de Lampedusa”, installazione presso BAM, biblioteca abusiva metropolitana, Centocelle, Roma (2017); “Cinquanta sfumature d’arte”, a cura di Universal Italia, Galleria Vittoria, Roma (2017); “Le Fil Rouge”, a cura di Viviana Cazzato, Palazzo Risolo, Specchia (LE) (2017); “Fioridirovo”, a cura di Tiziano Todi, Galleria Vittoria, Roma (2017); “Mi odio!”, a cura di Rossana Calbi, Inferno Store, Roma (2018); “Urban Art Village”, a cura di ZArt urban studio, villaggio globale, Roma (2018); edicola votiva, per “PILUN – progetto d’arte sacra contemporanea”, a cura di Angelo Barile, Cirie’ (TO), (2018); “Attraverso i tuoi occhi”, quarta edizione de “Le Fil Rouge”, a cura di Viviana Cazzato, Palazzo Risolo, Specchia (LE), 2018; “PGR (Per Grazia Rifiutata)”, a cura di Giovanni Span o, Knulp bar, Trieste, (2018); “0ff the skin”, a cura di Parione9 gallery, presso Florence tattoo convention, Fortezza da Basso, Firenze, (2018); “Merry little Christmas”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma, (2018); “Salons art3f”, a cura di Casati arte contemporanea, Parigi (2019); “ArteGenova”, a cura di Casati arte contemporanea, Genova (2019); “The new beginning”, cura di Giovanni Spano, Knulp bar, Trieste, (2019)”; ArtParma Fair, a cura di Casati arte contemporanea, Parma (2019); “Paviart”, a cura di Casati arte contemporanea, Pavia (2019); “Arcana”, a cura di Paola Frausin, Casa della Musica, Trieste (2019); “Artificae Plantae”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2019); “la balena, Pinocchio e altre storie di mare”, a cura di Giovanni Spano, Teatro Sloveno, Trieste (2019); “Le idee degli altri”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2019); “Vento dal Mediterraneo, artisti sciroccati VOL.6”, a cura di Samuele Vesuvio, Galerie Kunsthausrot, Köniz (CH) (2019); “Noi Saremo Tempesta (Collettiva per Orso)”, a cura di Alicia Ambrosini e Daniele Decia, Question Mark, Milano (2019); edicola laica dedicata a Lise Meitner, collocata in Parco cavallo Pazzo, Garbatella, Roma, per il progetto “Memorie di donne Stradarole”, a cura di Marta Cavicchioni, Roma (2019); “YōKai Parade”, a cura di Rossana Calbi, Le Caveau Tatto, Milano (2019); “Merry little Christmas II”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2019); “Vampires! Lunga vita ai Signori delle Tenebre”, a cura di Lisa Deiuri e Nanni Spano, Knulp Bar, Trieste (2019); “Cuore – collettiva di San Valentino”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2020); “Tea Time”, a cura di Antonella Caraceni, online sul portale Exibbit (2020); “La mostra gioconda – being Lisa Gherardini”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2020); “TACT & ART – Memorie da sottosuolo – cronache dalla pandemia”, a cura di Nanni Spano, Sala Xenia, Trieste (2020); “Uccellini e altri fantastici oggetti volanti”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2020); “Fenice”, a cura di Simona Baldi e Neirus, Artesse gallery, Roma (2020); “Merry little Christmas III”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma, (2020); “Amuleti, portafortuna, talismani e altri oggetti magici”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2021); “In Trenta per WOODOO”, a cura di Martini Enfer, Trenta Formiche, Roma (2021); “Ombre sull’inquietante e il perturbante”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2021); “Ragione e sentimento”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2021); “Uro/Boro, tra crisi climatica e umana, a cura di Marta Cavicchioni, SpazioCima, Roma (2021); “Merry little Christmas IV”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma, (2021); “Pinocchio – 500° anniversario bugiardo”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2022); “Linfa”, a cura di Elena Cantori, Galleria EContemporary, Trieste (2022); “Artisticalmass”, a cura di Marta di Meglio, Up Urban Prospective Factory, Roma (2022); “Tattooed”, a cura di Antonella Caraceni, Afnakafna, Roma (2022); “Le Fil Ruoge”, a cura di Viviana Cazzato, Palazzo Risolo, Specchia (LE), (2022); “Vento dal Mediterraneo, artisti sciroccati # 7”, a cura di Samuele Vesuvio, Galerie Kunsthausrot, Köniz (CH) (2022); “Candied”, a cura di Ixie Darkonn, Curio Art Gallery, Charneca Caparica (PT) (2022).