Simone Ghera
A PROPOSITO DEL PROGETTO “DANCE INSIDE”
Il progetto “DANCER INSIDE” rappresenta il mio lavoro personale e contiene immagini di ballerini da diversi paesi, aziende e accademie, presi in diversi anni (dal 2008) durante Prove e lezioni, backstage, luoghi all’aperto incentrati su architettura e storia Contesti. Ogni fotografia rappresenta la combinazione di due elementi opposti ma collegati, che sono i Pilastri del mio progetto: Architettura e Danza. Da un lato, l’architettura incarna l’identità culturale, la storia, la geografia, la religione di Ogni luogo che è unico e diverso da tutti gli altri. D’altra parte, la danza è un linguaggio universale che supera il nazionale e culturale Confini e possono essere compresi da tutti. La combinazione di questi due elementi crea un’opera d’arte sinergica che mira a diffondere il Diversità culturale del mondo attraverso il linguaggio universale dei ballerini. La bellezza del mondo Sta nella sua diversità e la comunicazione artistica ci permette di capirla e apprezzarla. Questo è il messaggio che le mie fotografie vogliono filtrare. Anche se il movimento è considerato l’essenza della danza, ciò che trovo più interessante sono Gli angoli e le linee “statiche” dei ballerini che sparo. Li vedo molto vicini ai dettagli architettonici E linee. Prestare anche attenzione agli elementi grafici e prospettici, non solo per lo sfondo Ma anche per l’argomento principale. Il mio interesse si concentra sull’avvicinarmi al ballerino come “persona”, catturando il duro lavoro al Bar, il sudore, l’espressione di occhi esausti, sfruttando linee e dettagli durante l’esercizio E il momento di relax. Sono più interessato all’allenamento quotidiano di un ballerino piuttosto che al Esibizione sul palco. Di solito mi piace posizionare i miei soggetti su un lato piuttosto che al centro di La cornice, dando grande importanza allo sfondo anche quando è solo astratto; anche io Istintivamente mettere il soggetto su un orizzonte inclinabile che offre più opzioni per guardare la scena. Poi c’è il lato compositivo, gemellato con l’architettura, che porta il ballerino ad adattarsi Contesti strutturali e architettonici (scale, finestre, edifici facciate, strutture, abbandonati Posizioni, ecc.) Che rappresentano gli elementi di contrasto e armonia allo stesso tempo e si inseriscono in un Identificatore del paesaggio del luogo. Uno degli strumenti di questo lavoro compositivo è l’uso diffuso Di lenti grandangolari, che danno una forte deformazione del soggetto e dello sfondo, in piedi Mani, piedi, dettagli architettonici, a volte fino agli angoli di inclinazione e perdere l’orientamento visivo. Le linee verticali e orizzontali si confondono e gli orizzonti sono ruotati secondo criteri assolutamente Istintivo. Questo è un altro elemento che genera le mie fotografie, il puro istinto di composizione, dove un La fotografia può essere letta sia orizzontalmente che verticalmente, secondo le opinioni soggettive del E non dettato dalla conoscenza tecnica della danza. È importante sottolineare questo istinto Che mi guida nell’interpretazione delle battute generate da un ballerino, anche se non particolare Nozioni sulla danza e la sua storia. Sono un architetto di Roma (nato nel 1959), ora con sede a Berlino, impegnato nella fotografia da La mia precocissima età, seguendo mio padre sulle riprese in loco. Poco dopo ho iniziato a sparare da solo Durante i miei frequenti viaggi in tutto il mondo, sviluppando foto nella mia piccola stanza buia nel mio Seminterrato. Da allora, il modo in cui le immagini appaiono magicamente sui fogli bianchi è qualcosa che trovo Assolutamente affascinante. Ultimamente sono tornato alla fotografia esplorando il mondo digitale e migliorando Le mie capacità tecniche, concentrando la mia attenzione sull’uso dell’illuminazione, che considero uno dei Aspetti più creativi della fotografia. In questa occasione ho sviluppato casualmente questo Lavoro incentrato sul mondo della danza. Questo argomento mi ha attratto da allora.