“IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO” L’anoressia e la bulimia raccontate in una performance
“IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO”
L’anoressia e la bulimia raccontate in una performance
Un progetto di Giovanna Lacedra e Roberta Cima
DAL 5 AL 12 NOVEMBRE 2016
VERNISSAGE SABATO 5 NOVEMBRE ORE 18,30
SpazioCima presenta un progetto artistico e di sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare con la partecipazione dell’artista Giovanna Lacedra: “l’arte apre le menti, parla delle piaghe del proprio tempo per tentare di lenirle. Mai smettere di dare voce al dolore, solo cosi’ il dolore puo’ trasformarsi in un suono diverso. L’arte e’ anche guarigione”
IO SOTTRAGGO è un grido contro il silenzio di chi non sa e non vuole vedere, di chi ignora e superficializza. Di chi sceglie di non capire. IO SOTTRAGGO vi costringe a guardare nel perimetro triangolare di questa verità. IO SOTTRAGGO è un atto di coraggio che mira a combattere la vergogna e l’omertà. In nome di una verità che vive rovesciata dall’altra parte dello specchio.
Per una ragazza anoressica o bulimica sentirsi corteggiata e amata può davvero rappresentare la soluzione, perché il messaggio che si riceve è quello che, nonostante il proprio aspetto fisico, si può ancora essere amati, accettati. Come in tutte le situazioni generate dalla paura del rapporto o da una scarsa fiducia in se stessi l’ amore può realmente compiere miracoli.
Aldo Carotenuto – “l’anima delle donne”, 2001
Bulimia e anoressia , sono malattie in continuo aumento che colpiscono le giovani donne ma che non risparmiano gli uomini.
Tanti giovani, per stare al passo con i canoni di bellezza attuali, cercano di emulare modelli trasmessi dalla societa’ odierna
L’attenzione per il proprio corpo si trasforma in ossessione e in molti casi nella malattia vera e propria.
Secondo gli studi della world health organization i disturbi del comportamento alimentare (dca) sono la seconda causa di morte per gli adolescenti, dopo gli incidenti stradali.
Ma l’anoressia e la bulimia, sono soprattutto malattie psichiatriche che si manifestano nell’infanzia e proseguono nell’adolescenza e in altri casi maturano nella prima giovinezza.
La guarigione fisica e mentale diventa una condizione necessaria per sconfiggere questo “mostro”, che continua a tormentare e che nella maggior parte dei casi passa inosservato.
Allo SpazioCima ospiteremo testimonianze di medici, psichiatri e specialisti che sono stati spettatori di personalita’ conflittuali e difficili, e hanno contribuito alla sconfitta della malattia.
Professoressa Leda Galiuto Cardiolga, Dottoressa Silvia Della Casa Endocrinologa, Professore Piero Valentini , Dottore Elio Sena Psichiatra/
Inoltre parteciperanno pazienti che hanno convissuto con il male e raggiunto una totale guarigione.
Sarà anche l’occasione per parlare di prevenzione.
Una settimana dedicata alla salute
PROGRAMMA DAL 5 AL 12 NOVEMBRE
“IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO”
• 5 novembre ore 18:30
Performance di Giovanna Lacedra
• 6 novembre ore 18:30
Tavola rotonda sui vari temi con la partecipazione della Professoressa Leda Galiuto, la Professoressa Silvia Della Casa e la Dottoressa Marta Scoppetta.
Moderatrice la giornalista de Il Messaggero Carla Massi.
• 7 novembre ore 18:30
Intervento della dottoressa Silvia Della Casa con testimonianze cliniche.
• 8 novembre ore 18:30
Il Neurologo-Psichiatra Elio Sena tratta il tema “Riflessioni sui disturbi del Comportamento Alimentare tra interpretazione e psicoanalitica e comunicazione mediatica”
• 10 novembre ore 18:30
Intervento dell’Ematologo Maurizio Rodi, Direttore Sanitario “AdSpem” in collaborazione con “Faro” Associazione Promozione Sociale, con la testimonianza di Niccolò Barbato e Paolo Scatolini.
“Sano…appetito”
“Uno non puo’ pensare bene, amare bene, dormire bene, se non mangia bene” … Virginia Woolf, sintetizza per noi il concetto, sottolineando con poche parole l’importanza che una sana ed attenta alimentazione assume, o perlomeno dovrebbe, nella cura di noi stessi e nell’attenzione verso gli altri. Molto spesso, quando ci troviamo difronte a quest’argomento, il sentimento di privazione e’ quello che si affaccia per primo alla nostra mente consentendo poi facile ingresso nei pensieri a considerazioni di scontento, malinconia fino ad arrivare a tristezza. Non e’ cosi. Controllare l’alimentazione, dedicare attenzione a cio’ che si mangia o quanto, significa trovare un giusto aiuto per il nostro corpo, per la nostra mente…e per gli altri.
• 11 novembre ore 18:30
Incontro con il Professore Piero Valentini, la Pediatra Roberta Onesimo, l’Endocrinologa Clelia Cipolla e lo Psichiatra Lucio Rinaldi, per parlare dell’alimentazione nel bambino.
“L’alimentazione nel bambino sano e affetto da patologia
La scienza della nutrizione è una disciplina che si è sempre più affermando, in campo medico, via via che si ampliava il bagaglio di conoscenze relative agli effetti dell’alimentazione sull’organismo. Oggi è possibile predisporre interventi nutrizionali “ad hoc” per ogni situazione che lo richieda e non si tratta soltanto di ambiti patologici, ma anche della vita quotidiana. E’ noto come una corretta alimentazione permetta una maggiore efficienza di tutti i processi fisiologici e sia importante ai fini della prevenzione di patologie che interessano differenti apparati, quello gastro-intestinale come quello cardio-vascolare, passando per tutto il metabolismo intermedio. I pediatri, da sempre molto attenti alle problematiche alimentari, collegate alla necessità di adattare le diete al progredire dell’età ad alla evoluzione delle attività dei bambini, hanno sempre fatto tesoro degli aggiornamenti in materia, dovendo anche intervenire nella gestione di pazienti complessi che, paradosso, ma non troppo, dell’evoluzione scientifica, aumentano sempre più. Pertanto, spesso sono coinvolti anche nel porre indicazione e nel gestire tecniche di alimentazione, enterale o parenterale, che possano permettere la migliore crescita possibile in bambini prematuri, sindromici o con patologie complesse, primarie o secondarie. Esiste, infine, la possibilità che un disturbo della condotta alimentare sia responsabile di situazioni opposte, che vanno dalla denutrizione all’obesità e che coinvolgono figure professionali differenti, come psichiatri o endocrinologi, diabetologi e chirurghi, unite in uno sforzo multidisciplinare coordinato per risolvere al meglio le problematiche che si presentano alla loro attenzione.
Note Biografiche:
La Professoressa Leda Galiuto è cardiologa, ricercatrice e docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, responsabile della cardiologia riabilitativa del Policlinico A. Gemelli. Esperta di imaging cardiovascolare, cardiologia di genere, cardiologia dello sport e correlazioni tra cuore e psiche. Giornalista Pubblicista, autrice della rubrica Dica33 de Il Fatto Quotidiano. Autrice dei libri “Difendere il Cuore delle Donne” e “Nutrire il Cuore”.
Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per meriti scientifici
La dottoressa Silvia Della Casa è medico specialista in endocrinologia e in pediatria, docente di endocrinologia alla scuola di specializzazione a al corso di laurea di dietistica dell’ Università Cattolica. E’ autrice di numerose pubblicazione scientifiche e diversi capitoli di libri e responsabile dell’ ambulatorio di endocrinologia dell’ alimentazione del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma (sdellacasa@rm.unicatt.it)
La giornalista Carla Massi, è Capo Servizio agli Interni de “Il Messaggero”, da anni impegnata nella cronaca sanitaria. Già collaboratrice di programmi divulgativi Tv della Rai
Il dottor Elio Sena è un medico chirurgo con specializzazioni in neurologia e psichiatria. E’ psicoterapeuta di formazione freudiana e Dirigente psichiatra ASL ROMA 1
Professore Piero Valentini
– Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1983 e specializzato in Pediatria nel 1987 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore;
– Medico Interno Universitario con Compiti Assistenziali dal 1988, ricercatore dal 1997, Responsabile di U.O.S. di Malattie Infettive Pediatriche dal 2012 al 2014, Direttore di U.O.C. di Pediatria dal 2014;
– Malattie Infettive Pediatriche e, negli ultimi dieci anni, patologie del bambino migrante.
4 Luglio 2005 (frammento del diario di Giovanna Lacedra)
“Lasciarsi morire di fame. Sottrarsi al mondo.
Farlo con coscienza. Sceglierlo, ogni giorno, con vocazione.
Oggi: 475 Kilocalorie.”
Lasciarsi morire di fame.
Scegliere il digiuno, la rinuncia, la sfida quotidiana. Lottare contro se stesse, incessantemente. Contro il proprio corpo e contro i propri sogni.
Scegliere di avere un corpo che non abbia più bisogni. Né appetiti.
Scegliere un corpo sterile e distante. Che nessuno desideri toccare. Scegliere un corpo invisibile. Fatto a immagine e somiglianza del vuoto che si ha dentro.
Un litanico loop, quello del cibo, del corpo, del peso, del calcolo ossessivo e furibondo, del “non ho fame, grazie”, del “…ci vediamo dopo cena, preferisco”, del “non ho bisogno di niente”, diventa il non-pane quotidiano per chi si nutre di questa ossessione di assoluta evanescenza.
Si è in cattività dei propri pensieri. Ostaggi di una patologia che pensavamo potesse essere una soluzione al nostro male di vivere.
Non ci si ammala di anoressia per gioco. Non si vive nell’anoressia per capriccio. E non si vomita quotidianamente, più volte al giorno, perché si è alla ricerca della bellezza.
I disturbi del comportamento alimentare sono malattie. E sono disturbi del comportamento, appunto. Disturbi che tutto il cibo del mondo non potrà risolvere.
Mangiare niente come mangiare tutto. Svuotarsi come ingombrarsi. Mettere dentro il mondo intero, o il mondo intero rifiutare. Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera.
Operare calcoli minuziosi e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio. Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi per rendersi visibili. Tutto questo avviene per sopravvivere ad altro.
Donne che si sfondano di cibo e vomitano infilandosi due dita in gola,
al fine di espiare una colpa che si radica molto più in là di una folle orgia alimentare.
Donne che si sfondano di cibo e non vomitano, creando – con un corpo in dilatazione –
barriere con le quali difendersi dal mondo e da una dimensione dell’affettività, che genera in loro
inadeguatezza e panico.
Donne che non mangiano per dimostrare a se stesse e al mondo che le terrorizza,
quale alto dominio siano capaci di esercitare su sé stesse e sui propri appetiti.
Autocontrollo, perdita patologica di controllo.
Dispercezione, devastazione, perfezionismo e inibizione.
Donne che si riempiono di cibo. Donne che si svuotano di sé.
Il corpo si trasforma in una conca sgombra o una pattumiera. E il cibo-non-cibo diventa il solo strumento capace di mettere a tacere ciò che si agita dentro.
Cibo negato. Cibo abusato. Cibo-veleno. Cibo-eroina. Cibo non-più-cibo.
È la paura che ci allontana dal cibo. È la paura che ci spinge verso il cibo.
Ma al di là della fame e della sua negazione, esiste un’altra fame. Più feroce, più legittima, più importante. E che ha il diritto di essere ascoltata.
(testo di Giovanna Lacedra)
Nota biografica: Giovanna Lacedra è nata a Venosa (PZ) nel 1977. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, si è poi specializzata come docente di storia dell’arte e disegno. Attualmente vive a Milano, dove lavora come docente, artista visiva e autrice. La sua ricerca in ambito performativo è incentrata su tematiche delicate come: anoressia, abuso all’infanzia, prevaricazione di genere, corpo somatizzante. Tra le sue performances: “Io sottraggo. La triangolazione cibo-corpo-peso”; “L’aspirante” con Roberto Milani; “Nonsonomaistataunabambina
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