SpazioCima
“PROSPETTIVE INVERSE” Raffaele Canepa Fabio Turri
DALL’8 al 18 GENNAIO
La mostra avrà i seguenti orari:
dal lunedì al giovedì h. 15:00 – 19:00
SpazioCima, via Ombrone 9, Roma
Info: info@spaziocima.it – www.spaziocima.it
tel. +39 06 85302973 – +39 342 9923606
Raffaele Canepa
Oltre 720nm
Fotografare l’invisibile
720 nanometri (milionesimi di millimetro) è generalmente considerato il limite oltre il quale la luce visibile sconfina nell’infrarosso e diventa invisibile ai nostri occhi.
I sensori digitali hanno uno spettro sensibile più ampio rispetto all’occhio umano e riescono a “leggere” lunghezze d’onda fino a 1.200nm, ben oltre i nostri limiti biologici.
Utilizzando macchine fotografiche appositamente modificate e filtri che escludono completamente la porzione visibile della luce vado ad esplorare oltre i limiti della visione umana, in quella parte di spettro luminoso dove la nozione di colore perde ogni significato e la luminosità è molto diversa da quello che abitualmente percepiamo.
Tecnicamente, ciò che mostrano le mie fotografie, è invisibile a occhio nudo.
Il tratto più caratteristico della fotografia ad infrarosso è il bianco di cui risplende la vegetazione, contrapposto a cieli scuri e dai forti contrasti (per via del modo con cui riflettono e assorbono l’infrarosso).
La luce infrarossa, invisibile ai nostri occhi, viene elaborata in una immagine che siamo in grado di vedere, in cui colore e luminosità sono fortemente alterate. la combinazione di diverse tecniche di scatto e di postproduzione porta a risultati molto differenti: non esiste un percorso definito da seguire, ed ogni scatto porta con sè una buona dose di sperimentazione.
Partendo dalla mia esperienza personale, voglio raccontare quali sono le caratteristiche della fotografia ad infrarosso e come per me, da un gioco sperimentale, è diventata il cuore della mia produzione fotografica, in un lavoro di ricerca che è partito dagli scenari naturali per spostarsi successivamente sulla fotografia di architettura e sul ritratto.
Biografia breve
Sono stato introdotto alla fotografia analogica da mio padre, quando ero un bambino, e da allora ho sempre giocato – più o meno seriamente – con le macchine fotografiche.
Nel 1993 da Genova – dove sono nato nel 1974 – mi sono trasferito a Milano, per frequentare la facoltà di economia; poco tempo dopo il mio arrivo in città sono stato coinvolto nel primo lavoro sul set di uno spot pubblicitario e alla fine del secondo anno accademico ho lasciato gli studi di economia per perseguire una carriera nella produzione audiovisiva.
Per circa 20 anni ho lavorato come produttore esecutivo e come regista su numerosi documentari, spot pubblicitari e programmi televisivi; in questo arco di tempo la fotografia mi ha accompagnato come uno strumento per raccogliere appunti visivi.
Circa 10 anni fa ho iniziato a lavorare come fotografo professionista sui campi da golf, sia per eventi sportivi che per fotografia di paesaggio e proprio in questi scenari naturali ho iniziato ad esplorare il regno dell’infrarosso e della luce invisibile.
Fabio Turri
Gli scatti fotografici di FABIO TURRI ci raccontano un universo urbano ricco di umanitá, scorci di un tessuto cittadino dove chiaroscuri, spazi, linee, vuoti e pieni, raccontano l’involucro fisico/architettonico e le persone che lo vivono attraverso un linguaggio da street photographer non comune e mai banale.
Vite differenti in ambienti cosmopoliti, il piacere del dettaglio, la propensione a cogliere la diversità nella confusione dell’omologazione contemporanea.
Biografia breve
Fabio Turri nasce a Roma nel 1974. Architetto, lavora presso diversi studi sia in Italia che in ambito internazionale prima di dedicarsi alla libera professione. Si avvicina alla fotografia da bambino seguendo la passione di mamma Bruna e papà Romano che, notata la sua curiosità, gli regalano la sua prima macchina fotografica.
Da allora “scattare” ha sempre rappresentato per lui una sorta di metacomunicazione con la quale ci trasmette l’esperienza di cogliere col proprio sguardo un particolare notato nel caos pop di una megalopoli, o di catturare la bellezza nel volto di un passante, o ancora un colore esploso nel rigore architettonico.
La passione per i viaggi lo porta a esplorare, attraverso la camera, un universo di immagini molteplici e confusive dove però il suo speciale sguardo riesce sempre a cogliere e valorizzare la diversità, sia nella staticità degli edifici, sia nel movimento della gente di strada.
Un mondo eterogeneo di scatti che trova il proprio filo conduttore nella streetphotography e nella ricerca culturale e pop del “diverso nel tutto”, restituendo allo spettatore una galleria di immagini cariche di una emotività struggente.