Il rapporto semestrale di Art Price evidenzia che il mercato dell’arte internazionale ha chiuso il primo semestre del 2017 con una crescita del 5,3%, per un valore complessivo delle transazioni in asta di 6,9 miliardi di dollari. Il paese leader del mercato sono gli Stati Uniti, che hanno soppiantato il primato della Cina, in discesa del 12%.
In Italia, il mercato ha avuto una contrazione del 6,3%, mantenendo comunque il quinto posto nel ranking mondiale.
Gallerie d’Arte e Case d’Asta hanno rappresentato, nel 2016, il 51% degli scambi totali. La galleria, quindi, rimane il canale più importante soprattutto per gli acquisti di giovani artisti emergenti. L’acquisto di opere di artisti emergenti, pur rappresentando la parte minore del mercato, costituisce una quota in espansione. Questo tipo di opere, oltre alla loro accessibilità in termini di prezzo, costituisce per i collezionisti un maggior stimolo verso la creazione di una collezione che abbia possibilità di vedere il suo valore aumentare nel tempo. Sebbene collezionare questi artisti comporti un rischio, è possibile che il collezionista veda un’aumento maggiore del prezzo rispetto all’opera di un artista storicizzato, il cui valore è quasi definitivo.
Il valore economico di un’opera non è definibile in assoluto in quanto dipende da fattori come: l’importanza dell’artista, la galleria di riferimento, le caratteristiche tecniche dell’opera, ecc. La galleria di riferimento dell’artista, soprattutto nel caso in cui esso sia emergente, costituisce un elemento di valutazione importante per il collezionista. Si tende a presentare il giovane artista ad eventi come biennali e fiere, fino a proporre l’acquisto delle opere a musei così da garantire una maggiore protezione verso le oscillazioni del mercato.
Il collezionista, comunque, seguirà sempre il proprio gusto e la propria passione nel creare la sua collezione, che sia di artisti emergenti o storicizzati, tuttavia questa collezione, con il passare del tempo, rappresenterà un vero e proprio asset patrimoniale al pari dei più comuni immobili o gioielli. In quest’ottica, le opere d’arte stanno iniziando ad essere oggetto di operazioni finanziarie come gli Art Loan, prestiti finanziari garantiti dalle opere stesse. In Italia non esiste una tradizione finanziaria come negli USA dove queste operazioni sono comuni, tuttavia i grandi istituti di credito hanno iniziato ad offrire ai propri clienti si un ufficio di Art Advisory che la possibilità di concludere operazioni garantite da opere d’arte.
Il crescente aumento delle transazioni occasionali concluse tra privati da cui si sono ottenute importanti plusvalenze hanno attratto le attenzioni del legislatore che, nella bozza della legge finanziaria 2018 per la prima volta inseriva una norma in cui si assoggettava il Capital Gain ottenuto dalla vendita occasionale di opere d’arte tra privati alla tassazione come un reddito diverso ex art. 67 comma 1 lett. (i) del TUIR. Il parere negativo del Mibact ha poi stroncato le aspirazioni della legge nel testo definitivo della legge di Bilancio 2018.
FONTE: