La popstar inglese George Michael, scomparso nel 2016, era anche un collezionista d’arte contemporanea, la cui raccolta di opere va ora all’asta il 14 marzo da Christie’s a Londra. Icona musicale degli anni ’80 e ’90, George Michael comprava le opere degli artisti a lui contemporanei, gli Young British Artists, che proprio negli anni ’90 hanno rivoluzionato lo status quo dell’arte e che lui conosceva personalmente attraverso visite in atelier e nelle gallerie d’arte. Un dialogo tra spiriti ribelli che include nomi come Damien Hirst, Tracey Emin e Sarah Lucas, con più di 200 opere d’arte che saranno messe in vendita la sera del 14 marzo e attraverso un’asta online nella stessa settimana. Le stime vanno dalle 400 sterline fino a 1,5 milioni e il ricavato dell’incanto andrà in beneficenza, proseguendo l’attività filantropica del cantante. L’asta sarà preceduta da un tour mondiale delle opere più importanti in vendita che toccherà anche Shanghai, in onore del fatto che gli Wham! sono stati il primo gruppo occidentale ad esibirsi in Cina in un grande concerto che ha fatto storia nel 1985, ma soprattutto perché oggi è qui che si trovano tanti dei collezionisti più avidi e con maggiore potere d’acquisto.
Gli highlight: Tra i pezzi importanti in vendita ci sono diverse opere di Tracey Emin, l’artista inglese che ha recentemente annunciato che trasformerà in una fondazione dedicata al proprio lavoro il suo studio di Margate, cittadina della costa inglese dove è cresciuta e che oggi sta diventando un luogo di arte e cultura dopo la rigenerazione urbana trainata dal museo Turner Contemporary. In particolare ci saranno due neon in edizione di tre stimati 40-60.000 sterline (lo scorso settembre è stato segnato un record per questo tipo di opera dell’artista quando “I Listen To The Ocean And All I Hear Is You” del 2018 è stato venduto per 378.500 sterline, da una stima di 115-153.000) e una grande coperta ricamata del 200 2 stimata 180-220.000 sterline, un genere che all’asta supera le 700.000 sterline (”Mad Tracey from Margate. Everyone’s been There”, 1997, 722.500 sterline da Christie’s a Londra nel 2014). L’artista ha iniziato a cucirne nel 1993 con “Hotel International”, oggi conservata in una collezione privata, esposta nello stesso anno alla sua prima personale alla White Cube di Londra, galleria che tuttora la rappresenta e dove ha una personale fino al 7 aprile (riserbo sul price range delle opere esposte).
Nell’asta della collezione di George Michael ci sarà anche una delle famose opere in formaldeide di Damien Hirst, “The Incomplete Truth” del 2006, una colomba in volo stimata 1-1,5 milioni di sterline, la stessa stima di “After the Flood” del 2008, anch’essa un cubo di formaldeide delle stesse dimensioni con una colomba, venduto dieci anni fa alla famigerata asta “Beautiful Inside My Head Forever” il 15 settembre 2008 contemporaneamente al crollo di Lehman Brothers a 1.777.250 sterline.