In occasione della 58. Biennale di Venezia, l’isola della Giudecca inaugurerà il primo quartiere artistico permanente della città: un network di spazi nuovi ed esistenti aperto tutto l’anno. Abbiamo intervistato il suo direttore Pier Paolo Scelsi
L’isola veneziana della Giudecca vanta una ricca storia anche sull’arte contemporanea, oltre alla notevole vicinanza alla Biennale. Così, non potrà che aprire a partire dal 9 maggio, in occasione della 58. Mostra Internazionale d’Arte, il nuovo programma curatoriale e quartiere d’arte permanente di Venezia: GAD – Giudecca Art District. Partendo dallo scenario storico dell’isola – negli ultimi 50 anni ha ospitato una serie di significative mostre d’arte contemporanea, tra cui la prima performance di Marina Abramovic nel 1976 e una sua mostra allo Zuecca Project Space nel 2017, oltre alla mostra di Ai Weiwei Disposition durante la Biennale del 2013 – e dall’esperienza di One Contemporary Art, GAD è un network che comprenderà 11 gallerie, incluso un nuovo spazio espositivo, la Giudecca Art District Gallery. Fondatori e direttori artistici sono il veneziano Pier Paolo Scelsi, alla guida dell’associazione culturale One Contemporary Art, e la curatrice Valentina Gioia Levy: il Giudecca Art District avrà il suo fulcro all’interno di un ex cantiere navale e vedrà più di 60 artisti da oltre 30 paesi esporre in 20 mostre temporanee sparse nel distretto, tra lavori di artisti noti sulla scena mondiale come Yoko Ono, Kendell Geers, Kazuko Miyamoto, Moataz Nasr, accanto a giovani artisti contemporanei. Ne abbiamo parlato con il Direttore Generale di GAD, Pier Paolo Scelsi.
Da quali opportunità e necessità è partita l’intera operazione?
Dopo due anni alla direzione dello spazio One Contemporary Art alla Giudecca, sentivo l’esigenza di ampliare questa esperienza, passare a un secondo step e fare qualcosa di più sul territorio. L’occasione si è presentata l’anno scorso quando ho trovato il supporto e la collaborazione di una curatrice romana, Valentina Gioia Levy, con cui abbiamo iniziato a parlare della possibilità di mettere a sistema i tanti elementi positivi che Giudecca ha da offrire, creando sinergie, facendo rete e dando forza alle singole iniziative già attive sull’isola creando una cassa di risonanza per le singole realtà basate in quest’area di Venezia.
Con quale obiettivo?
L’obiettivo era quello di creare un centro permanente dedicato all’arte che esistesse a prescindere dalla Biennale con una programmazione e delle proposte artistiche e culturali che si sviluppassero durante tutto l’anno.