Locali, bar, hotel, studi legali e persino metropolitane: un lungo viaggio nei luoghi più inconsueti e nelle forme d’arte più curiose.
e è passato di tempo da quando varcare la soglia di un museo era cosa da élite, appannaggio di studiosi, accademici, eruditi. Da cinquant’anni a questa parte, l’arte contemporanea ha introdotto una grande rivoluzione, quella di abbattere muri, rimuovere etichette, e seguire un unico dictat: la contaminazione.
L’opera è uscita così dai musei, dalle gallerie, dalle sedi tradizionali, per entrare in una dimensione quotidiana e largamente frequentata: quella di locali, ristoranti, hotel, studi legali, persino edicole e spazi metropolitani. Situazioni che partono dall’iniziativa di privati lungimiranti determinati a connotare la propria attività, spesso avvalendosi del consiglio di un “art advisor”. Un modo non solo per dar spazio a una vocazione più umana e “umanistica” dei propri esercizi commerciali, ma anche per aggiungere uno spessore culturale e caricarlo di un’anima, di valori condivisi da tutti. Insomma, che sia che tratti di installazioni eticamente impegnate oppure dell’elegante arredamento di un locale a luci soffuse, l’arte sembra essere sempre dietro l’angolo.
Ce lo insegnano i luoghi iconici della vita milanese, come il Bar Basso, che in occasione del FuoriSalone 2018 ha ospitato un light-project temporaneo, concepito dallo studio di design canadese Gabriel Scott, con colori ispirati al mitico Negroni Sbagliato (che in questo locale ci è nato). L’anno prima invece, celebrando il suo cinquantesimo compleanno, lo stesso locale aveva inaugurato The Drinkers, un’originale mostra da vedere non sulle pareti ma sul sito web. L’idea è stata quella di chiedere ai clienti storici – personaggi dell’arte, dell’editoria e dello spettacolo – di dedicare un componimento letterario al loro cocktail preferito, inserito sotto le foto artistiche di Delfino Sisto Legnani. Se volete allora sapere cosa ha detto Gianluigi Ricuperati del Cocktail Champagne, Massimo De Carlo del Gimlet, Giovanni Trapattoni della Piña Colada e lo stesso proprietario Maurizio Stocchetto del mitico Negroni Sbagliato (che lui stesso ha inventato), date un’occhiata su barbasso.com!
https://www.elledecor.com/it/lifestyle/a24471584/nuovi-luoghi-arte-contemporanea/