La questione non è da poco. Perché se è vero che la base del sistema dell’arte sono, ovviamente, gli artisti, il ruolo delle gallerie non è mai stato messo in discussione. Da decine e decine di anni. Qualcosa però è cambiato in seguito prima alla bolla speculativa, poi alla crisi e poi… C’è stata una ripresa del mercato, certo, ma il format delle gallerie – specie quelle di media stazza – è rimasto avviluppato in una spirale che ne sta mettendo a dura prova l’identità. E la sopravvivenza. Per questo, dopo l’inchiesta che facemmo nella primavera del 2015, siamo costretti a tornare sull’argomento. E rischia di essere l’ultima volta!
In attesa della pubblicazione dei nuovi report sul mercato dell’arte per l’anno appena concluso, rinfreschiamoci la memoria sui dati del 2017 e proviamo a rielaborarli per far luce su come si configura la questione della crisi delle gallerie di medie dimensioni, rispetto all’ascesa inarrestabile delle cosiddette megas e alla concorrenza delle case d’aste, disposte a superare codici e pratiche tradizionali in favore di campagne di marketing serrate e capaci di attirare i buyer più giovani, spregiudicati e danarosi.
https://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/mercato/2019/02/futuro-gallerie-arte/