La ventata di freschezza che, da quattro anni a questa parte, Alessandro Michele ha portato all’interno di Gucci continua a manifestarsi attraverso collezioni e progetti a dir poco stupefacenti. La sua capacità di unire in maniera armonica ed elegante elementi che sembrano contrastare tra di loro è rintracciabile in tutte le sue intuizioni. Un esempio recente di questo modus operandi lo si è notato anche nell’ultima sfilata, Gucci Cruise 2020, organizzata nella maestosa e solenne sede dei Musei Capitolini di Roma. Il taglio avanguardistico che contraddistingue i capi presentati ben si sposa, infatti, sia con il fermento socioculturale degli anni Settanta – decade alla quale Michele si è fortemente ispirato – che con lo sfarzo della Roma antica, in una lucida volontà di riflettere l’atavica necessità dell’uomo di modificare costantemente i propri codici estetici.
TRA CLASSICISMO E DECADENZA
Ma come fare per poter esprimere concetti simili mantenendo lo stesso approccio stridente e provocatorio anche per le campagne pubblicitarie? Semplice, delegando il tutto a chi ha costruito un’intera carriera sul paradosso e lo sconcerto: Harmony Korine (1973). La collaborazione tra Michele e il dissacrante regista statunitense risale al dicembre del 2018, quando vennero scelte Pompei ed Ercolano come location per la campagna Gucci Pre-Fall 2019, che assumerà poi anche la forma di un libro in edizione limitata. I riferimenti a un certo classicismo, e al declino della società contemporanea, rappresentano il fil rouge che attraversa gli ultimi due video girati da Korine per la maison italiana.