Lo Stato acquista una delle più importanti sculture etrusche: la Testa Lorenzini, finora di privati, andrà in un museo pubblico
La Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero dei beni culturali ha acquistato, esercitando il diritto di prelazione su proposta della Soprintendenza di Firenze, Pistoia e Prato, un’importantissima scultura etrusca: si tratta della cosiddetta Testa Lorenzini, un’opera proveniente da Volterra. È una testa maschile, di dimensioni più grandi rispetto al vero, che prende il nome dalla famiglia che ne deteneva la proprietà e che probabilmente in antico faceva parte di una statua a figura intera che aveva finalità cultuali. L’opera era nota da tempo: uno dei più grandi archeologi del passato, Ranuccio Bianchi Bandinelli, la definì “la più greca delle opere etrusche”. Sono molte le caratteristiche per cui l’opera è di eccezionale importanza: si tratta infatti di una delle rare opere etrusche in marmo che si conoscano (per l’esattezza, la Testa Lorenzini è realizzata in marmo apuano), e secondo la Soprintendenza è il più importante frammento statuario di Volterra ed è una delle più significative sculture di tutta la storia dell’Etruria.
La datazione della scultura, sempre secondo gli studiosi della Soprintendenza, si può far risalire alla fase tardo-arcaica dell’arte etrusca (fine del VI e inizi del V secolo avanti Cristo), e l’opera fu probabilmente realizzata da una bottega che eseguiva opere fortemente influenzate dalla tradizione greco-orientale con ascendenze attiche.