La Rivoluzione creativa dell’arte povera si insedia in Russia con una mostra in corso fino al 16 Agosto.
Il percorso, che rientra nell’ambito dell’accordo siglato tra la Regione Piemonte e l’Ermitage di San Pietroburgo nel corso della collaborazione per la valorizzazione reciproca dei propri patrimoni, ospita un corpo di opere consistenti di Arte Povera appartenenti alle collezioni del Castello di Rivoli e della GAM di Torino.
La rassegna, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli, e del curatore dell’Ermitage per il contemporaneo, Dimitri Ozerkov, accoglie anche lavori provenienti da importanti collezioni, dal Museo della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT alla Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte.
Nel Palazzo d’Inverno e nel cortile principale dell’Ermitage verranno ripercorsi i principi della corrente artistica italiana nata nella seconda metà degli anni Sessanta. Ad accogliere i visitatori sarà un nucleo di artisti unico, da Giovanni Anselmo ad Alighiero Boetti, da Mario Merz a Giulio Paolini, da Michelangelo Pistoletto a Gilberto Zorio.
Nella sezione dedicata ai movimenti artisti precedente all’Arte Povera, spiccano Alberto Burri, Lucio Fontana e Piero Manzoni. Nel cortile dell’Ermitage non passa inosservata la grande scultura di bronzo e pietra di Giuseppe Penone. Un’opera dal titolo Ideas of Stone, 1372 Kg di Luce, un’albero che con i suoi rami si mimetizza nella vegetazione e tesse un dialogo tra la natura e la facciata barocca del Palazzo d’Inverno.
Accanto all’albero di Penone, ci sono poi il Neon nel cemento di Anselmo, l’ Attaccapanni (di Napoli) di Fabro, l’ Igloo con albero di Mario Merz, l’ Apoteosi di Omero di Paolini, la Venere degli stracci di Pistoletto.
Il monumentale edificio fatto erigere nel Settecento per la Zarina Elisabetta di Russia, la reggia imperiale degli Zar Romanov, fino al 16 Agosto racconterà al mondo quella generazione di artisti italiani che contestò l’arte tradizionale innescando la Rivoluzione dell’Arte Povera.
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