La National Gallery di Londra ha organizzato, per la prima volta, una mostra dedicata ad un solo colore.
L’esposizione dal titolo “Monocromo: la pittura in bianco e nero”, raccoglie straordinari dipinti di artisti diversi, accomunati tutti appunto dalla monocromaticità, dal bianco e nero.
Si tratta di un viaggio che ripercorre 700 anni di storia dell’arte, dal Medioevo fino ad oggi.
Tra le opere esposte: una vetrata del Trecento realizzata per l’Abbazia Reale di Saint –Denis a Parigi, la Santa Barbara di Jan van Eyck del 1437 e, sempre dello stesso artista, un’Annunciazione e un quadro che raffigura Maria e l’Arcangelo Gabriele, la pala d’altare di Hans Memling, la meravigliosa “Odalisque en grisaille” di Jean-Auguste-Dominique Ingres del 1814 e il “Quadrato nero” di Kazimir Malevich.
Nel Medioevo, per esempio, l’uso del bianco e nero aveva il fine di accentuare la separazione tra il mondo terreno e quello divino e di sottolineare la drammaticità della scena.
Per alcuni artisti l’uso del bianco e nero è servito a mostrare la loro abilità tecnica, per altri a dare intensità e drammaticità alla scena.
La mostra, dopo le sale con le opere in bianco e nero, termina con una sala dall’intenso colore giallo le cui pareti però appaiono in bianco e nero per via delle luci al sodio monofrequenza. Si tratta dell’installazione di Olafur Eliasson.
L’esposizione durerà fino al 18 febbraio 2018.
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