È rimasto nascosto da un muro per quasi 900 anni. Un grande affresco medievale dai colori vivaci in ottimo stato di conservazione, è stato scoperto a Roma in un’intercapedine nella chiesa di Sant’Alessio all’Aventino.«Un ritrovamento eccezionale – dice la storica dell’arte Claudia Viggiani che ha riportato alla luce il dipinto – anche per l’iconografia rarissima dei due personaggi che si riconoscono nella parte del dipinto al momento visibile, con tutta probabilità Sant’ Alessio e il Cristo pellegrino». Una scoperta di enorme importanza che avviene poche settimane dopo quella alla Domus Aurea con la Sala della Sfinge riemersa dopo duemila anni di oblio.
«Eccezionale raffinatezza»
L’affresco — risalente con tutta probabilità alla metà del XII secolo — ha fondo nero e una cornice policroma integra e completa. Le due figure di «eccezionale raffinatezza»: il grande mantello porpora che copre le vesti del pellegrino, la mano alzata quasi a voler presentare la maestà del Cristo che accanto a lui benedice i fedeli mostrando un volto roseo e serenità ieratica nei tratti.
Il mistero in una lettera
La scoperta, documentata dall’Ansa, è il frutto di un’indagine lunga anni e nasconde un piccolo mistero. «Tutto è partito durante una ricerca d’archivio» racconta Viggiani che ricorda di essersi incuriosita per una lettera del 1965 nella quale si parla di «un affresco in ottimo stato di conservazione» casualmente rinvenuto durante i lavori per il consolidamento di una torre campanaria. Nel documento non si faceva riferimento al nome della chiesa: il funzionario dell’epoca che aveva scoperto la meraviglia di quei colori, aveva preferito richiudere il portoncino sul retro di Sant’Alessio (che nasconde l’intercapedine) lasciando il dipinto al suo secolare oblio. «C’è voluto un po’, ma alla fine l’ho trovato» afferma Viggiani.