Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo ‒ fino al 9 dicembre 2018. Le opere di Roy Lichtenstein e degli altri protagonisti della Pop Art inondano di colori e réclame le sale dell’ottocentesca Villa dei Capolavori.
Roy Lichtenstein (New York 1923-1997) ebbe l’idea di convertire in icone le immagini simbolo del dilagare di un consumismo sfrenato, compiendo una mutazione dell’ordinario in straordinario. Insieme agli altri artisti pop, trasformò il concetto di opera d’arte rinnovandone i soggetti, in seguito identificati negli oggetti diffusi dalla cultura di massa. La ripetizione e l’uso della tecnica della serigrafia, ben presente nelle opere pop, fu quindi un chiaro riferimento alla produzione in serie tipica della realtà consumistica. In adeguamento ai cambiamenti sociali, avvenne lo stravolgimento del concetto di unicità delle opere trasformate in ready-made, in beni di consumo di larga diffusione. L’avvento della Pop Art costituì pertanto uno dei momenti decisivi nell’evoluzione della storia dell’arte novecentesca per la portata innovativa che la caratterizzava. Il cinema, il fumetto, i prodotti venduti nei supermercati comparirono sulle tele e sotto forma di sculture: come scrisse il critico newyorkese Max Klozloff: “Le gallerie sono invase dallo stile stupido e spregevole tipico delle gomme da masticare, che piace a ragazzine e delinquenti”.